mercoledì 23 dicembre 2020

In ogni nostro battito

 In ogni nostro battito è

‼ON LINE‼
Scrivere è un processo solitario e a volte fatto di momenti difficili. Per questo chi rimane accanto a una scrittrice che spesso si assenta, entra in paranoia e vive i malumori dei suoi personaggi compie un atto di fede, di sicuro d’amore.
Devo ringraziare la mia famiglia: mio marito e i miei figli per primi che hanno a che fare spesso con i miei deliri.
A Giovanna Mazzilli, la mia sorellina, grazie di esistere.
Non so come farei senza di te. Il sostegno morale che mi dai è immenso e il tuo affetto è la carezza giornaliera di cui ho bisogno.
A Elena Naldini, l’amica che tutti vorrebbero e che per fortuna io ho: grazie. Non cambiare di una virgola, tartaruga. Per me sei essenziale e ti adoro.
A Erika Cotza, collega stupenda e preziosa amica, e a Silvia DC per l’amore con cui accoglie le mie storie: grazie.
A Nadia Durante, per la capacità di scovare i refusi e i punti deboli di ogni romanzo e per le parole di incoraggiamento che non mi fa mai mancare. Grazie di cuore.
Alle colleghe che stimo e la cui stima ricevo, voi sapete chi siete: grazie.
Al comitato di lettura che si fa trovare sempre pronto a leggere le mie storie. Per i pareri sinceri e l’entusiasmo: grazie mille davvero.
Ai miei lettori e ai blogger, che mi danno il loro sostegno e mi stimolano a scrivere ancora. Il vostro affetto è la mia linfa. Dico sul serio, grazie.
Al mio gruppo che curo poco e male, ma che quando compaio risponde sempre. Grazie, ragazze. Sono una pessima padrona di casa, ma vi voglio bene.
Per ultima, ma non in ordine di importanza, un grazie speciale va a Laura Cazzato che ha impaginato questa storia per confezionarla al meglio. Per voi.
Infine, a me, un ringraziamento “autoriferito”. Perché non dimentico mai che cosa vuol dire scrivere...
Un abbraccio.
Sara






Nuova pubblicazione per HarperCollins: La Mercante di ricordi



 Edimburgo, Scozia

Kenna e Aidan sono una coppia felicemente sposata. Col tempo, però, l’ambizione personale di entrambi corrode quell'equilibrio all'apparenza così perfetto. L'inaspettata perdita del figlio, poi, distrugge in un attimo tutto ciò che avevano creato e l'amore che li aveva uniti si trasforma in odio reciproco. Ognuno fa i propri conti con il lutto, mentre trascorrono tre anni nei quali ogni giorno il dolore della perdita si rinnova e li allontana, eppure il ricordo di ciò che li legava è ancora lì, vivo, come sono ancora vivi Aidan e Kenna.

Una storia d'amore profonda, che incontra la sofferenza più atroce e l'esperienza salvifica del perdono.

Recensione: Il gioco delle colpe

  Essere figli di un poliziotto non è semplice, lo sanno bene Alexia e Jake. Lui ha due occhi chiari come il cielo terso, l’anima nera come ...