martedì 12 gennaio 2021

Fabbricante di lacrime: recensione

 

Ehilà, lettori! Bentrovati!
Il libro di cui vi parlo oggi è Fabbricante di lacrime, una storia in cui sono inciampata per caso leggendo su Fb uno degli innumerevoli post che ne decantavano la bellezza. Devo dire che non mi sono pentita di averlo acquistato. Ma andiamo per ordine...

La trama è la seguente:

Fin da bambina Nica ha sempre desiderato soltanto una cosa: avere una famiglia.
Quando a diciassette anni qualcuno decide di adottarla, quel desiderio diventa realtà e il suo sogno sembra finalmente realizzarsi.
Nica è docile, buona e colma di una speranza che la porta a vedere il meglio nel mondo, ma il destino vuole che insieme a lei venga portato via anche un altro orfano, Rigel, l'ultima persona che Nica vorrebbe come fratello adottivo.
Rigel è intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare chiunque, ma il suo aspetto angelico cela un'indole spietata, oscura e a tratti folle da cui Nica si è sempre tenuta alla larga. In lui c'è qualcosa di incomprensibile che ha sempre reso il loro rapporto difficile e inconciliabile, e anche se le loro anime sono legate da un passato comune di dolore e mancanze, la convivenza tra loro sembra impossibile.
Eppure, nonostante Rigel rappresenti in tutto e per tutto il lupo della favola, Nica è determinata a non arrendersi e a proteggere il suo sogno da qualsiasi ostacolo.
Persino quando quell'ostacolo ha due occhi neri e uno sguardo bruciante.
Persino quando la guarda in quel modo... come se desiderasse divorarla.
"Non tutti i veleni hanno un antidoto. Alcuni si infilano nella tua anima, ti stordiscono con il loro odore e hanno gli occhi più belli che tu abbia mai visto.
E a loro non esiste cura.

Come potrete ben capire, se mi conoscete anche come autrice, queste dinamiche mi sono molto care e familiari e anche alcuni dettagli lo sono stati nello specifico, quindi è inutile dirvi che la storia mi è molto piaciuta.
L'ambientazione, gli equilibri, la struttura della vicenda narrata, nonché lo stile evocativo - e a tratti poetico - dell'autrice, mi hanno catturata.
Nica e Rigel sono due personaggi che riescono a raccontarsi molto bene. Attraverso le loro voci si svelano fin da subito e già nei primi capitoli sta tutto lì, sul tavolo - permettetemi la similutudine - come un pasto luculliano pronto a essere divorato dal lettore. Li ho sentiti sottopelle parecchie volte, attraverso un brivido o un sospiro, ma ogni tanto la narrazione mi è sembrata esasperata, strideva, e per questo sono convinta che un editing più minuzioso avrebbe snellito la storia quel tanto da non farla risultare ridondante in alcuni frangenti. Sono venuta a sapere che l'autrice arriva da Whattpad. Credo dunque che il motivo di questa mia percezione sia da ricercarsi in una "scrittura a puntate". L'altra pecca, che secondo me è facile individuare, sta nella caratterizzazione. Se da un lato, visto il passato dei due ragazzi, le loro vicissitudini mi sono sembrate reali, i loro atteggiamenti alcune volte si sono scontrati terribilmente con la loro età. Al contrario, sul finale, quando Nica e Rigel sono un po' cresciuti, è come se fossero tornati a quell'adolescenza rubata, a quel modo di fare spesso illogico e istintivo. Un'involuzione che non ho ben compreso.
Nonostante questi piccoli punti a sfavore, reputo Fabbricante di lacrime un diamante grezzo del panorama self italiano. Ve lo consiglio perché vi innamorerete del bad boy, Rigel, e della fragile - solo all'apparenza - Nica. Vi emozionerete di fronte alla grandezza della loro storia. Piangerete, empatizzerete con loro perché l'autrice è brava, perché il libro merita, perché certe storie, alla fine, sono come fiabe e restano fra i ricordi. Un po' sul cuore, un po' nella mente, un po' dove volete voi. Ma restano.

Sono certa che sentiremo ancora parlare di Erin Doom.






 


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1 commento:

  1. Questo mi sarebbe piaciuto molto, ma purtroppo non lo trovo disponibile da nessuna parte, qualche suggerimento? Grazie, Isabella

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